I FATTI ed i documenti=
Primavera -estate 2002 = Incarichiamo
il nostro Geometra, uno dei migliori professionisti che opera a Pavullo,
di presentarci le pratiche in Comune per la realizzazione di modestissime
opere edilizie in legno ad uso servizi vari = ricovero mangimi, pollaio,
porcile, tettoia per materiale delle api e per procedere alla chiusura
con pannelli di legno di una tettoia esistente nell'ovile. Siamo consapevoli
che il costo delle pratiche sara' forse piu' alto che quello dei lavori
da fare, ma cosi' va' il mondo e ci adeguiamo. Abbiamo sempre fatto
tutto regolarmente, continuiamo. Facciamo presente al Geometra che
serve la massima cura nella preparazione dei documenti, perche' siamo
un po' in discussione con l'Amministrazione ed ai ferri corti con
i vicini, ed e' bene preparare le pratiche meglio che si puo'. Contemporaneamente,
lo incarichiamo anche delle pratiche che riguardano il fabbricato
esistente uso ufficio e vari servizi dove c'e sistemare il tetto,
rifare una parete, spostare una porta e costruire un muro di sostegno.
Tutte comunque minime cose (vedi
le pagine relative a questa questione)
La situazione esistente che vogliamo sistemare con i lavori in progetto
e' la seguente =
7
dicembre 2002 = Dopo tanti disegni, relazioni, copie di documenti
ecc.. finalmente la pratica e' pronta e viene consegnata al Comune,
tramite lo sportello unico per le attivita' produttive (protocollo
127 Sportello Unico del 7 dic 2002). Il regolamento del Comune prevede
che le richieste di concessione edilizia pervenute vengano prima esaminate
nella documentazione da questo ufficio "Sportello Unico",
che provvede a richiedere eventuale documentazione mancante, anche
ad altri uffici esterni (es. AUSL per il parere igienico). Quando
la pratica e' completata, solo allora viene trasmessa agli uffici
istruttori del medesimo Servizio Edilizia per l'esame tecnico. Superato
l'esame tecnico, la pratica passa alla commissione edilizia per il
parere di competenza, e poi torna negli uffici amministrativi del
servizio Edilizia per il rilascio della concessione. L'ufficio ha
tempo 90 giorni per l'esame piu' 15 giorni per il rilascio (tot 105
giorni). Non esiste la procedura per il silenzio assenso, nel senso
che se non arriva la concessione questa deve ritenersi respinta.
Nel nostro caso comunque succede invece tutto al contrario.
La pratica viene portata immediatamente in Commissione Edilizia, che
sospende il parere per non meglio precisati chiarimenti. Intanto viene
Natale e tutto si ferma
10 gennaio 2003 = Arriva dagli
uffici istruttori del Servizio Edilizia una richiesta (datata 8 gennaio
2003) di documentazione aggiuntiva e la sospensione del termine previsto
per il rilascio della concessione. Il nostro Geometra e' meravigliato
di questa richiesta, questa documentazione di solito viene chiesta
dopo, oppure non serve, ed altra ad esempio il certificato di proprieta'
ce l'hanno gia' visto le altre concessioni rilasciate negli anni.......
Allora telefoniamo all'Assessore competente e gli facciamo presente
che secondo noi qualcosa non va... Intanto pero' insieme al nostro
Geometra facciamo quello richiesto (documentazione fotografica, ulteriori
planimetrie, certificato di proprieta')
16 gennaio 2003 = Improvvisamente
arriva una altra raccomandata (prot. 752 anno 2003), questa volta
dallo Sportello Unico, che ci comunica il mancato avvio del procedimento
perche' mancano dei documenti.
Ma come, ci chiediamo noi, quale mancato avvio
dell'istanza ?? Il progetto non e' gia' stato anche in commissione
edilizia, e non e' gia' negli uffici istruttori che hanno chiesto
una settimana fa' altri documenti ?? Come fanno a dirci che il procedimento
non e' iniziato, che la nostra pratica ha gia' fatto il giro di tutti
gli uffici comunali ?? E poi, perche' due lettere ? i documenti mancanti
non dovrebbero essere chiesti in una unica soluzione tutti assieme
?
Andiamo immediatamente di nuovo dal nostro tecnico, che tralasciando
gli aspetti procedurali ed entrando nel merito della documentazione
richiesta ci conferma quello che gia' noi avevamo immaginato, cioe'
che la documentazione richiesta non serve = e' stato chiesto una planimetria
degli scarichi per scarichi che NON vengono realizzati, e si chiede
un questionario/scheda dal costo di svariate migliaia di euro che
viene normalmente chiesto solo per la costruzione ex-novo di grandi
complessi produttivi (es. prosciuttifici, caseifici industriali ecc...)
ma che pare assolutamente fuori luogo nel caso del nostro pollaio-
porcile in legno di pochi metri quadri .
Il tecnico si riserva di parlarne al piu' presto con il funzionario
dello Sportello Unico. La planimetria degli scarichi comunque la facciamo,
che tanto a breve ci sarebbe servita presso un altro ufficio dove
avremmo dovuto chiedere il rinnovo dell'autorizzazione esistente,
ed intanto aspettiamo.
Ma siamo gia' arrabbiati. E' il mese di Gennaio e 'acqua nei tubi
dell'ovile continua a gelare.
Noi, che abbiamo pianificato da mesi di poter lavorare in azienda
in quel periodo per fare quello che ci serve rinunciando ad altre
fonti di reddito, dobbiamo stare fermi.....
Telefoniamo di nuovo all'assessore competente perche' controlli quello
che accade.
Alla fine di Gennaio il nostro tecnico ci comunica che ha discusso
con il funzionario dello Sportello Unico, il quale si e' convinto
alla fine che quei documenti che ha chiesto non servono. Pero' vuole
una relazione tecnica, che immediatamente facciamo consegnare dal
nostro Geometra.
Ma e' evidente che c'e' qualcosa di strano, perche' oltre a queste
vicende intanto anche le altre hanno ritardi inspiegabili (vedi
le altre pagine relative)
febbraio 2003 Ai primi del mese
siamo stanchi di aspettare un semaforo rosso che a noi pare sempre
piu' di quel colore perche' si e' rotto............. e allora almeno
la tettoia la chiudiamo con i pannelli di legno.
E' un lavoro che ci impiega meno di due giorni, e almeno cosi' non
gela piu' l'acqua dentro l'ovile !!
Per iniziare gli altri lavori (pollaio-porcile ecc.. a fianco del
caseificio ecc.. ) pero' aspettiamo.
18-19-20 febbraio 2003 = Sono
giorni convulsi dove accade di tutto. Nei giorni precedenti, avevamo
piu' volte telefonato per sapere se finalmente la pratica si era sbloccata
dallo Sportello Unico, ed era stato richiesto il parere sanitario
all'AUSL, ma tutto era ancora fermo.
Nel frattempo, veniamo a sapere che anche l'altra pratica (Manutenzione
Straordinaria - vedi pagine relative) e' ferma negli stessi uffici
senza che nessuno sappia il perche', visto che il tecnico istruttore
al telefono afferma di averla gia' conclusa positivamente da oltre
un mese e credeva l'avessimo gia' anche ritirata..
Siamo ora MOLTO arrabbiati. Ci rechiamo immediatamente negli uffici
dove abbiamo un colloquio con il Responsabile e l'Assessore su tutte
le problematiche in corso , ma senza alcun risultato concreto, uscendo
ancora piu' arrabbiati, se e' possibile questo.
La misura e' colma, scriviamo immediatamente al Sindaco, comunicando
che abbiamo gia' chiuso la tettoia dell'ovile e che quella parte delle
opere non venga considerato nel nostro progetto complessivo. Lo informiamo
che chiederemo poi la concessione in sanatoria onerosa per quei lavori.
Nella stessa giornata (ma a noi arriva la lettera per conoscenza una
settimana dopo...) l'ufficio Edilizia chiede finalmente il parere
sanitario all'AUSL (prot. 3230 del 19.02.03) che noi sollecitavamo
da tempo senza risultato.
Contemporaneamente, un altro funzionario dell'ufficio edilizia compie
un sopralluogo in azienda insieme al Corpo Forestale dello Stato,
per verificare lo stato dei nostri fabbricati, ufficialmente a seguito
della lettera dei nostri vicini (vedi
dettagli nelle pagine relative). A questa lettera noi pero' avevamo
gia' fornito tutti i chiarimenti richiesti , e secondo noi NON contiene
alcun elemento per produrre nell'Amministrazione dei sospetti su nostri
eventuali illeciti tali da rendere indispensabile un sopralluogo,
ma il sopralluogo viene fatto ugualmente.
La nostra impressione e' che qualcosa si debba trovare..
La
nostra risposta e' la serrata dell'azienda per SDEGNO.
27 febbraio 2003 = Per il giorno
28 febbraio e' prevista una seduta della commissione edilizia, alla
quale verra' presentato nuovamente il nostro progetto. Visto che la
volta precedente era stato sospeso per chiarimenti, chiediamo ufficialmente
all'Assessore la possibilita' di essere presenti per illustrare le
opere, ma la nostra richiesta viene respinta in quanto il regolamento
comunale non concede questa possibilita' (sigh !!!). Rispondiamo all'Assessore
che un regolamento edilizio che non consente ad un cittadino di andare
in una commissione, che deve decidere sulle cose che lo riguardano,
per spiegare quello che vuol fare e dare i chiarimenti che possono
servire, secondo noi e' un regolamento da modificare, e siamo sempre
piu' arrabbiati. Nel frattempo era infatti stato fermato anche il
procedimento per la manutenzione straordinaria, con immediata contestazione
da parte nostra sulle motivazioni ed i tempi con il quale questo era
stato bloccato (click
)
5 - 7 marzo 2003 = Non essendo
noi presenti al primo sopralluogo di febbraio, l'ufficio edilizia
pretende di fare il 5 marzo un ulteriore sopralluogo per entrare anche
all'interno di tutti gli immobili di nostra proprieta' Abbiamo seri
dubbi che questo sia regolare, ma comunque acconsentiamo visto che
non abbiamo nulla da nascondere.
Chiunque abbia costruito qualcosa nella sua vita sa' che alla fine
dei lavori, nonostante la piu' buona volonta' dei geometri, qualcosa
sfugge sempre, e cosi' qualche differenza viene infine trovata. Sono
differenze assolutamente risibili e che non si configurano come sostanziali,
le superfici utili edificate e le destinazioni d'uso sono tutte rispettate=
qualche cm spostato in una parete interna del caseificio, un tetto
con una pendenza diversa, un porta che prima non c'era, e soprattutto
le modifiche alla tettoia dell'ovile, che avevamo gia' comunicato
noi di aver chiuso con pannelli di legno da qualche giorno, stanchi
di attendere la concessione richiesta a quello scopo, bloccata con
quelli che noi riteniamo pretesti......
Trovato quello che doveva trovare il funzionario cosi' puo' dare avvio
al procedimento a nostro carico per abuso edilizio e puo' informare
i suoi colleghi di quelle differenze significative (secondo lui) tra
lo stato dei luoghi ed i disegni presentati dal nostro geometra che
daranno luogo nei giorni seguenti alla archiviazione di tutte le nostre
richieste, che erano costate al nostro geometra settimane di lavoro
(e a noi ovviamente tanti soldi....).
Visto il trattamento che ci viene riservato, rimaniamo con il dubbio
se sia stato meglio richiedere sempre tutte le costosissime concessioni
edilizie che abbiamo richiesto negli anni, a rischio di sbagliare
poi qualche cosa sulle carte, o invece costruire senza alcun disegno
e permesso, che cosi' di sicuro errori non ce ne sono......... come
hanno fatto sempre gli altri (click)
10 marzo 2003 = Per quello che
riusciamo a capire noi, tutte le procedure seguite finora sono sbagliate.
Allora scriviamo una lunga lettera al Segretario Comunale nella quale
poniamo precisi e dettagliati interrogativi sia sulle procedure seguite
in questa pratica, sia sulle altre, chiedendo risposte visto che le
riteniamo procedure e tempistiche non confacenti ai regolamenti.
17 marzo 2003 = i Veterinari
dell'AUSL hanno in mano la richiesta di parere sanitario sugli immobili
(il pollaio, porcile ecc....) da costruire, trasmessagli dallo Sportello
Unico il 19 febbraio. Si recano in visita in azienda e chiedono chiarimenti
su alcune questioni, nel frattempo cambiate rispetto alla relazione
tecnica presentata. Noi diamo a loro tutti i chiarimenti richiesti,
verbalmente e poi con un fax, ma il loro parere favorevole comunque
e' sospeso con la motivazione, squisitamente burocratica, che i chiarimenti
alla relazione dovevano arrivare a loro tramite lo Sportello Unico
del Comune, che li doveva prima chiedere a noi, e non direttamente
dall'azienda.!!!... Non possiamo fare commenti su questa argomentazione,
tanto ci pare assurda, ma non ce la sentiamo di iniziare un contenzioso
anche con i veterinari con i quali in tanti anni abbiamo sempre avuto
ottimi rapporti.
Per il sopralluogo, nonostante poi alla fine il parere sia rimasto
sospeso, l'AUSL ci manda anche il conto da pagare.
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21 marzo 2003 = Ci arriva una
raccomandata (prot. 5069 anno 2003) dall'ufficio edilizia che ci comunica
che in data 12 marzo l'ufficio ha disposto la improcedibilita' della
nostra richiesta di concessione edilizia, in quanto parte dei lavori
li abbiamo gia' fatti (la tettoia chiusa !!!!) e lo stato di fatto
non corrisponde a quello dichiarato (la parete interna del caseificio...).
A questo punto noi ci chiediamo perche' pagare il sopralluogo dell'AUSL
del giorno 17, visto che comunque la pratica era stata archiviata
prima che i veterinari esaminassero la questione.
Chiediamo spiegazioni ai veterinarinari, ma nessuno dell'ufficio edilizia
gli aveva detto che il loro parere non era piu' necessario , visto
che ufficialmente la nostra richiesta non esisteva piu' da 5 giorni
!!!! E cosi' noi non paghiamo per quel parere che altri avevano deciso
che non serviva piu'....
Nello stesso giorno comunque, tanto per farci arrabbiare ancora di
piu', ci arriva anche un'altra raccomandata dagli stessi uffici nel
quale si dispone pure l'archiviazione della pratica per il muro e
i lavori all'ufficio , che noi siamo sicuri abbiamo invece iniziato
in condizioni di Silenzio/assenso, dopo che erano trascorsi i giorni
previsti.....(click)
22 marzo 2003 = Scriviamo quindi
di nuovo al Segretario Comunale sollecitando la risposta alla nostra
lettera del giorno 10 marzo, e segnalando i nuovi accadimenti che
riteniamo ingiustificabili.
27 marzo 2003 = La nostra Associazione
Agricola, che stava cercando una mediazione con l'Amministrazione,
ci comunica con una e.mail che NON esiste la disponibilita' del Segretario
Comunale, degli uffici e dell'Assessore all'incontro collegiale che
noi avevamo richiesto per chiarire quello che e' successo, e trovare
una soluzione accettabile per tutti.
27 marzo 2003 = In Consiglio
Comunale l'Assessore competente risponde alla interrogazione del 20
febbraio (delibera n.30 del 27 marzo 03) dichiarando che "fatti
gli approfondimenti dovuti con gli uffici, si informa che lo stato
delle pratiche e' improcedibile in quanto, a seguito di segnalazione
e verifiche del Corpo Forestale dello Stato, si rilevava la realizzazione
di parte delle opere. Per questo, con nota del 12.03.03 si comunicava
che le pratiche erano archiviate perche' non sussistevano piu' i requisiti
di legge per proseguire l'iter istruttorio stante l'esecuzione parziale
delle opere e la non corrispondenza dello stato di fatto. Eventuali
verifiche piu' dettagliate degli atti prodotti dall'ufficio sono disponibili
attraverso opportuna richiesta di accesso agli atti". Nessun
accenno alle procedure da noi contestate che avevano portato da parte
nostra alla anticipata (secondo loro) realizzazione delle opere e
all'archiviazione di quelle pratiche in condizioni che noi ritenevamo
non legittime.
30 marzo 2003 = Esce un primo
articolo stampa, a seguito di un nostro comunicato, dove denunciamo
pubblicamente quello che noi riteniamo una persecuzione nei nostri
confronti per ritorsione sulle altre questioni (vedi).
L'Amministrazione NON risponde.
10
aprile 2003 = esce un secondo articolo sul giornale locale
con ancora la nostra protesta.
L'Amministrazione NON risponde.
22 aprile 2003 = Ci
arriva la raccomandata prot 7419 del 19 aprile nella quale il Segretario
Comunale replica alle nostre due lettere di marzo. Mai noi non troviamo
nella sua lettera le risposte ai precisi quesiti che avevamo sollevato
(click) circa le richieste
di documenti inutili, le procedure ed i tempi a noi riservateci dagli
uffici per l'esame e poi l'archiviazione delle pratiche
. Addirittura citando la lettera dei nostri vicini, in cui si chiedevano
i documenti relativi alle nostre pratiche edilizie, si arriva a negare
quello che secondo noi e' invece molto chiaro (confronta
la risposta del Segretario con la lettera del nostro vicino).
23 aprile 2003 = Siamo molto
delusi della risposta del Segretario. A Pavullo NON esiste un difensore
civico a cui rivolgersi per casi come questo, e l'alternativa che
rimane sarebbe un ricorso al TAR che ci costerebbe decine di milioni,
forse piu' del valore di quello che dobbiamo fare.....
Oppure una denuncia alla Procura segnalando quelli che noi riteniamo
finora inamissibili comportamenti procedurali. Ma la nostra idea e'
che le Procure e' meglio lasciarle lavorare per colpire chi ruba ed
ammazza la gente....
Noi scegliamo di continuare i lavori e contemporaneamente di continuare
nella nostra pubblica protesta, sperando che la smettano e intanto
si trovi una soluzione accettabile per
tutti, magari a seguito della nomina di un difensore civico a Pavullo
che tarda ad arrivare.......
Scriviamo alla Gazzetta di Modena e per conoscenza al Sindaco che
a questo punto, visto che anche chiedere un intervento chiarificatore
del Segretario NON e' servito, continuiamo il resto dei lavori.
Siamo sempre piu' convinti comunque di aver subito delle prepotenze
meschine..
30 aprile 2003 = Dopo oltre
40 gg da quando l'ufficio edilizia ci aveva comunicato che la pratica
era archiviata, lo Sportello Unico ci comunica (prot. 7852 del 2003)
che questa nostra richiesta di concessione edilizia di dicembre si
e' conclusa negativamente.
Questa lettera appare ridicola, visto appunto tutte le precedenti
comunicazioni dell'Amministrazione che ci dicevano la stessa cosa...
ma si vede che allo Sportello Unico nessuno lo aveva detto.....anche
se il funzionario che firma e' sempre lo stesso !!!
E poi, ridere o piangere sulla affermazione che quello a cui siamo
stati sottoposti e' un "procedimento semplificato" ???
Che dire del fatto che teoricamente stanti i
regolamenti la nostra pratica non sarebbe mai dovuta uscire da quel
ufficio, fino a quando non arrivava il parere dei veterinari dell'AUSL
, che pero' rimase sospeso ????.... Ormai non ci stupisce piu' nulla
di quel che accade in questo Comune....
4 giugno 2003 = Scriviamo al
Sindaco una lettera aperta invitandolo a recarsi in azienda per vedere
personalmente i lavori che abbiamo terminato (Click
sulle foto dei lavori) anche in assenza delle concessioni che
ci hanno negato ma nessuno si vede. Nemmeno per contestarci altri
abusi. Noi intanto siamo sempre chiusi per sdegno.
29 giugno 2003 =A seguito della
lettera aperta del 4 giugno esce un altro articolo sul giornale. L'Amministrazione
NON risponde, come a tutti gli altri usciti in precedenza, nonostante
le accuse.
Al procedimento per gli "abusi" avviato nei nostri confronti
il 7 marzo e che teoricamente doveva concludersi con una richiesta
di ripristino dei luoghi da comunicarci entro 90 giorni pero' sembra
non si sia dato seguito, visto che non ci arriva nessuna conclusione
(e cosi' fino ad oggi)
Credevamo che avessero aspettato per fare un procedimento di abuso
unico, con anche gli altri lavori, che avevamo informato stavamo facendo,
ma invece in azienda non torna piu' nessuno a vedere quello che abbiamo
fatto, anche dopo l'articolo.
In febbraio era bastata la lettera di un vicino arrabbiato, priva
di contenuti, (click)
perche' trovassero il tempo e la voglia di venire a misurare tutto
quello esistente perdendo due giorni in azienda ed intere giornate
negli uffici a sfogliare vecchia carta. Invece dopo, nonostante le
nostre ripetute autodenuncie, non trovano piu' nemmeno un ora di tempo
per venire a verificare che veramente abbiamo costruito il resto senza
le autorizzazioni e disobbedito alle loro ordinanze....
Dire che e' strano a noi pare poco..
Intanto
i lavori li abbiamo finiti =
novembre 2003 = Il tempo si
sa' mette consiglio, e cosi' la rabbia sembra un po' sbollita da entrambe
le parti. Noi pero' siamo ancora chiusi per sdegno = a Febbraio abbiamo
promesso che avremmo riaperto la vendita solo a cose chiarite, e cosi'
vogliamo fare. Abbiamo quindi finalmente un incontro con l'Assessore
competente e il Responsabile del Servizio Edilizia, nel quale con
tranquillita' cerchiamo tutti di buttare alle spalle quello che e'
successo nella primavera e guardare a come risolvere la situazione
nel migliore dei modi possibile, sia per questa pratica sia per l'altra
collegata, che riguarda i lavori al fabbricato uso ufficio ed al muro
(vedi pagine relative).
Stabilito il percorso, il nostro geometra si mette al lavoro per rifare
tutti i disegni e gli elaborati necessari per ripresentare le pratiche
in Comune chiedendo la concessione onerosa in sanatoria, visto che
comunque sono opere agricole costruite nel rispetto degli strumenti
urbanistici.
Ma noi non siamo ancora tranquilli, perche' non siamo sicuri che tutti
quelli che contano in quell'ufficio abbiano deciso di andare per la
strada positiva che finalmente sembra abbiano scelto sia l'Assessore
che il Responsabile....... Infatti, proprio in quei giorni, dobbiamo
subire l'ennesima prepotenza di fronte ad una nostra legittima richiesta
di accesso agli atti per una altra questione che non intendiamo dimenticare
(click) e soprattutto
esiste una nostra richiesta di autorizzazione sanitaria di ottobre,
ferma inspiegabilmente sempre in quell'ufficio (vedi)
Da Novembre, aspettiamo fino a Marzo per capire che le acque non si
sono ancora calmate. A questo punto, se dobbiamo presentare delle
nuove pratiche per litigare poi ancora su queste nuove, e' meglio
continuare a litigare per quello che e' successo sulle vecchie....
Scriviamo il 2 aprile 2004 di nuovo al Sindaco, per parlargli di quella
questione, e ricordargli di questa.
Queste
pagine web trasformano la nostra serrata per sdegno durata
oltre un anno in una protesta virtuale su internet, per far
conoscere l'accaduto a quanta piu' gente possibile. E riaprire
nel prossimo futuro la produzione e la vendita almeno con
la dignita' di poter dire a noi stessi che tutto quello che
potevamo fare per non essere trattati da sudditi lo abbiamo
fatto, e abbiamo comunque realizzato i lavori che ci servivano
e che ci volevano impedire di fare |
Dopo
altre fuoriose proteste del titolare, e la pubblicazione nei minimi
dettagli di tutte queste vicende nel sito internet dell'azienda (vedi
sopra) nell'aprile 2004 questa ultima secondaria istanza viene finalmente
portata a termine positivamente.
Nell'estate 2004 ritorna quindi il dialogo tra l'Assessore, i funzionari
dell'Amministrazione ed il titolare. Tutti i soggetti sono ormai convinti
a trovare una soluzione pacifica, e a chiudere la lite con il minor
danno per tutti.
Dopo la presentazione dei documenti di rito ( ma non di quelli richiesti
per fermare la pratica nel gennaio 2003, che evidentemente davvero
non servivano come noi eravamo convinti....) ed il pagamento da parte
del titolare dell'azienda di una sanzione di poco piu' di 300 euro
( che finisce nelle casse del Comune) la questione si conclude quindi
nel marzo 2005 con il rilascio da parte dell'Amministrazione, per
i lavori eseguiti, di una concessione edilizia in sanatoria. Con la
quale il titolare dell'azienda anche sulla carta torna ad essere il
cittadino in regola che e' sempre stato.
A quel punto, come promesso, dopo piu' di due
anni di serrata per protesta,
l'azienda cessa lo sdegno e riprende la normale attività.
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