Azienda Agricola
CASA CAPUZZOLA

Dal produttore al consumatore..

Via Verica 135   
41026    Pavullo (MO)
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e.Mail: info@casacapuzzola.it


C'era poi forse l'amico di qualcuno, intenzionato a realizzare quello che le norme non avrebbero consentito di fare, che gli uffici comunali hanno forse agevolato o tollerato, fino a quando, visto che noi rischiavamo seri danni, siamo andati a rompere loro le uova nel paniere ?

Clicca sulle immagini sotto per leggere i documenti e gli articoli che raccontano questa storia nata nel 1998 e finita (?) nel dicembre 2003


I FATTI ed i documenti=

1998 =In primavera, un commerciante di funghi non residente a Pavullo riesce ad ottenere dall'Ente Parco del Frignano con sede a Pievepelago una convenzione con la quale avrebbe dovuto fare attivita' turistica promozionale e centro raccolta funghi e prodotti del sottobosco.

L'Amministrazione di Pavullo, vista la convenzione con l'Ente, autorizza quindi il commerciante a montare un fabbricato precario per una durata di 6 mesi, in un area agricola di rispetto ambientale sul lato sinistro della Strada Provinciale Fondovalle Panaro n.4 al km 24+700, a fianco della nostra azienda.
Avuta l'autorizzazione, in Giugno il commerciante inizia le opere di costruzione di un fabbricato che di precario non ha assolutamente nulla, con un investimento assolutamente irrazionale per un opera che dopo 6 mesi avrebbe dovuto rimuovere, valutabile nell'ordine (all'epoca) di oltre 70 milioni.
Alla azienda Casa Capuzzola non da' fastidio un centro di informazione turistica ed una rivendita di funghi vicino al suo punto vendita, anche se in zona agricola preferirebbe veder sorgere fabbricati agricoli........ ma comunque pensa quello che pensano tutti quelli della zona = o quell'imprenditore e' proprio uno sciocco a spendere tutti quei soldi per un precario di soli 6 mesi, o c'e' sotto qualcos'altro............

Ed infatti l'imprenditore non sembra essere uno sciocco = vista la tipologia delle opere realizzate, come tutti si immaginavano, tranne forse l'ingenua Amministrazione comunale, a Novembre alla scadenza dei 6 mesi previsti la struttura non viene smontata ma rimane li bella al suo posto......


1999 = Nella primavera, come se niente fosse, viene nuovamente richiesto al Comune, ed immediatamente autorizzato, il montaggio del precario = peccato che nessuno di chi doveva controllare dell'Amministrazione si sia accorto che questo invece era sempre rimasto li.......

Nell'autunno del 1999, un anno e mezzo dopo che questo fabbricato esercitava indisturbato la sua attivita', casualmente un nostro amico si ferma per curiosare ed al posto di un centro di informazione turistica vi scopre uno spaccio di generi agricoli, tra i quali pecorino, parmiggiano, miele ecc...
Immediatamente ci informa. Noi chiediamo chiarimenti verbali all'Amministrazione e questa ci risponde che l'attivita' di vendita di prodotti agricoli in quel fabbricato e' regolare.

A questo punto ci sentiamo traditi e siamo molto arrabbiati = in novembre parte una nostra prima raccomandata al Comune in cui si chiede ragione dell'esistenza da oltre un anno e mezzo di questo fabbricato che non dovrebbe esistere e nel quale si esercita slealmente una attivita' di vendita che non dovrebbe essere prevista in quel contesto urbanistico. In questa lettera contestiamo anche il progetto in itinere di trasformazione urbanistica di quell'area da agricola a commerciale, che noi riteniamo controproducente per la nostra azienda agricola e l'economia della zona in generale.


L'Amministrazione non risponde alla nostra lettera.

2000 = il fabbricato precario, per la prima volta da quando e' stato costruito, viene finalmente smontato nella primavera, dopo quasi 20 mesi da quando e' stato montato.

Una parentesi che forse non c'entra nulla..........

Uno scherzo del destino vuole che, casualmente (proprio nella stessa settimana nel quale il fabbricato che contestiamo viene finalmente smontato) il nostro chiosco vendita in legno (posto a duecento metri di distanza sulla stessa strada) prende inspiegabilmente fuoco. Riusciamo a salvarlo solo grazie ad una tempestiva telefonata di un amico che passa di li per caso, ma i danni sono comunque ingenti.....
Presentiamo denuncia contro ignoti. Non scopriremo mai pero' come e' successo, e per colpa di chi.


Appena smontato il fabbricato precario, viene richiesta al Comune una nuova autorizzazione per altri sei mesi. L'autorizzazione viene immediatamente concessa ed il fabbricato nuovamente montato nel giugno 2000. A Novembre 2000 pero' nessuno lo smonta. A dicembre nemmeno.

2001 = A gennaio il fabbricato e' ancora li senza che nessuno faccia nulla. Chiediamo allora di nuovo spiegazioni verbali al Comune, ma non serve. Allora, alla fine di Febbraio, per pretendere che l'Amministrazione faccia rispettare la legalita' siamo costretti nuovamente a scrivere

L'Amministrazione ci risponde alla fine di Marzo che il fabbricato e' stato finalmente smontato.


Una seconda "parentesi" che sempre forse non c'entra nulla..........

Anche quell'anno pero' il destino vuole che, casualmente (proprio nella stessa settimana nella quale il fabbricato che contestiamo viene smontato per la seconda volta) il nostro chiosco vendita in legno viene aperto con un motosega. Un atto vandalico senza che dall'interno venga asportato praticamente nulla di valore, ma con altri seri danni alla struttura.
Presentiamo ancora denuncia contro ignoti, ma ovviamente anche per questo fatto non abbiamo mai scoperto chi e' stato.

Nonostante il pregresso l'Amministrazione Comunale autorizza nuovamente la costruzione del fabbricato nel giugno del 2001.
A dicembre 2001 il fabbricato viene smontato = questa volta non e' indispensabile che scriviamo al Comune, e' sufficiente una nostra telefonata per rammentare la scadenza al nuovo Sindaco.

2002 = Ancora una volta in primavera dal Comune viene autorizzato per sei mesi il montaggio della struttura. Durante l'estate, in occasione della nuova numerazione dei fabbricati, addirittura sul precario l'Amministrazione ci mette il numero civico !!. E a Novembre infatti di nuovo il fabbricato rimane montato. Alla meta' del mese di Dicembre una persona di nostra fiducia, ben informato dei fatti ci chiama per spiegarci che il commerciante e' in serie difficolta'= se pretendiamo anche quest'anno che il suo fabbricato venga fatto smontare, probabilmente saremo causa del suo fallimento. Raccogliamo quello che a noi suona come un invito a lasciar perdere la nostra battaglia rispedendo al mittente questa velata richiesta. La nostra posizione e' chiara = l'imprenditore conosceva le condizioni dell'autorizzazione quando ha fatto i lavori; NON siamo noi ad averlo messo nei guai ma lui stesso. Se la colpa la vuole dare a qualcun'altro, che la dia a chi gli ha eventualmente promesso cose diverse da quelle scritte nelle autorizzazioni, se quel qualcuno esiste. Il 31 dicembre 2002 con una e.mail invitiamo quindi per l'ennesima volta l'Amministrazione a far rispettare le regole, e facciamo anche una formale richiesta di accesso agli atti relativi ai procedimenti di autorizzazione edilizia per quel fabbricato.

Casualmente, il destino vorra' che dai primi giorni del 2003 tutte le nostre richieste di concessioni ed autorizzazioni giacenti inevase nell'ufficio edilizia verranno bloccate perche' ritenute prive di documenti indispensabili. Inutili saranno le nostre lamentele sul fatto che la documentazione richiesta e' gia' presente nella pratica, o non e' prevista dalle procedure, o viene richiesta normalmente in un successivo tempo, o era servita positivamente senza problemi ai medesimi scopi fino al mese prima...... (vedi dettagli nelle altre pagine specifiche)



2003 =
Gennaio e' un mese di dure trattative con l'Amministrazione, che vorrebbe una soluzione al problema con una mediazione tra l'azienda Casa Capuzzola ed il privato commerciante, che per l'ennesima volta si rifiuta di smontare il fabbricato precario al termine del periodo previsto.
Tutte le nostre proposte per trovare una soluzione che ci garantisca ma che salvaguardi un minimo anche l'imprenditore in difficolta' vengono rifiutate, e non ne arriva nessuna diversa ne' dalla Amministrazione ne' dal privato. Intanto che discutiamo, il fabbricato rimane montato......
E' infatti un momento cruciale= sono in corso in Comune i lavori per la preparazione dei nuovi strumenti urbanistici, e comunque a livello nazionale si parla sempre piu' insistentemente di condono edilizio. Per il commerciante, riuscire a resistere in questo momento vuol forse dire garantirsi in futuro la regolarizzazione dell'edificato esistente e quindi un valore edilizio 10 volte quello che e' costato, oltre alla possibilita' di potenziare e stabilizzare la sua attivita' di commercio dei prodotti su quella importante arteria di traffico.....
L'Amministrazione ufficialmente sta alla finestra a guardare, ma intanto casualmente sulle nostre richieste di costruzione e manutenzioni dei fabbricati tutti i giorni l'ufficio edilizia ci comunica che ci sono problemi nuovi, e tutto quello che noi aspettiamo con urgenza rimane bloccato....

Verso la fine di febbraio non ne possiamo piu' di questa situazione di stallo, mentre continuano assurdi rinvi e ritardi sulle altre nostre legittime richieste= con una pubblica e.mail denunciamo la vicenda, quello che noi riteniamo un tentativo di speculazione privato perpetrato grazie alla indifferenza o la collaborazione della Amministrazione. La pubblica denuncia viene immediatamente raccolta dalla stampa e da un gruppo consiliare di opposizione che presenta immediatamente una interrogazione in consiglio comunale (prot.3161 del 20.02.03)


Nel mese di marzo, dopo la nostra pubblica e.mail, 5 articoli stampa e l'interrogazione in consiglio, finalmente l'Amministrazione comunale si decide a pretendere dal privato il rispetto della legalita' e alla fine di Marzo il fabbricato viene smontato. Nella risposta all'interrogazione (delibera consiglio comunale n.31 del 27 marzo 2003) l'Assessore competente dichiara "L'Amministrazione comunale ha emesso ordinanza per lo smontaggio di un fabbricato con autorizzazione precaria lungo la fondovalle Panaro, autorizzato per la vendita di prodotti tipici della montagna. Il privato sta completando le operazioni di rimozione come previsto dall'ordinanza. I tecnici comunali stanno seguendo le varie fasi con appositi sopralluoghi". Il consigliere che aveva fatto l'interrogazione, nel prendere atto di quanto e' risposto, sottolinea che quindi a suo avviso il titolare dell'azienda agricola aveva ragione, e si dichiara sorpreso del fatto che non siano stati attuati prima i provvedimenti del caso.

Il privato non chiede piu' l'autorizzazione al montaggio precario della struttura. La platea in cemento armato di fondazione viene ricoperta di terra nel mese di dicembre. Questa vicenda sembra al momento chiusa, ma la platea di fondazione e' ancora la' pronta a servire, eventualmente si potesse poi costruire in futuro....