I
FATTI ed i documenti=
1998 =In primavera, un commerciante
di funghi non residente a Pavullo riesce ad ottenere dall'Ente Parco
del Frignano con sede a Pievepelago una convenzione con la quale avrebbe
dovuto fare attivita' turistica promozionale e centro raccolta funghi
e prodotti del sottobosco.
L'Amministrazione di Pavullo, vista la convenzione con l'Ente, autorizza
quindi il commerciante a montare un fabbricato precario per una durata
di 6 mesi, in un area agricola di rispetto ambientale sul lato sinistro
della Strada Provinciale Fondovalle Panaro n.4 al km 24+700, a fianco
della nostra azienda.
Avuta l'autorizzazione, in Giugno il commerciante inizia le opere
di costruzione di un fabbricato che di precario non ha assolutamente
nulla, con un investimento assolutamente irrazionale per un opera
che dopo 6 mesi avrebbe dovuto rimuovere, valutabile nell'ordine (all'epoca)
di oltre 70 milioni.
Alla azienda Casa Capuzzola non da' fastidio un centro di informazione
turistica ed una rivendita di funghi vicino al suo punto vendita,
anche se in zona agricola preferirebbe veder sorgere fabbricati agricoli........
ma comunque pensa quello che pensano tutti quelli della zona = o quell'imprenditore
e' proprio uno sciocco a spendere tutti quei soldi per un precario
di soli 6 mesi, o c'e' sotto qualcos'altro............
Ed infatti l'imprenditore non sembra essere uno sciocco = vista la
tipologia delle opere realizzate, come tutti si immaginavano, tranne
forse l'ingenua Amministrazione comunale, a Novembre alla scadenza
dei 6 mesi previsti la struttura non viene smontata ma rimane li bella
al suo posto......
1999 = Nella primavera, come
se niente fosse, viene nuovamente richiesto al Comune, ed immediatamente
autorizzato, il montaggio del precario = peccato che nessuno di chi
doveva controllare dell'Amministrazione si sia accorto che questo
invece era sempre rimasto li.......
Nell'autunno del 1999, un anno e mezzo dopo che questo fabbricato
esercitava indisturbato la sua attivita', casualmente un nostro amico
si ferma per curiosare ed al posto di un centro di informazione turistica
vi scopre uno spaccio di generi agricoli, tra i quali pecorino, parmiggiano,
miele ecc...
Immediatamente
ci informa. Noi chiediamo chiarimenti verbali all'Amministrazione
e questa ci risponde che l'attivita' di vendita di prodotti agricoli
in quel fabbricato e' regolare.
A questo punto ci sentiamo traditi e siamo molto
arrabbiati = in novembre parte una nostra prima raccomandata
al Comune in cui si chiede ragione dell'esistenza da oltre un anno
e mezzo di questo fabbricato che non dovrebbe esistere e nel quale
si esercita slealmente una attivita' di vendita che non dovrebbe essere
prevista in quel contesto urbanistico. In questa lettera contestiamo
anche il progetto in itinere di trasformazione urbanistica di quell'area
da agricola a commerciale, che noi riteniamo controproducente per
la nostra azienda agricola e l'economia della zona in generale.
L'Amministrazione
non risponde alla nostra lettera.
2000 = il fabbricato precario,
per la prima volta da quando e' stato costruito, viene finalmente
smontato nella primavera, dopo quasi 20 mesi da quando e' stato montato.
Una
parentesi che forse non c'entra nulla..........
Uno
scherzo del destino vuole che, casualmente (proprio nella
stessa settimana nel quale il fabbricato che contestiamo viene
finalmente smontato) il nostro chiosco vendita in legno
(posto a duecento metri di distanza sulla stessa strada) prende
inspiegabilmente fuoco. Riusciamo a salvarlo solo grazie ad
una tempestiva telefonata di un amico che passa di li per caso,
ma i danni sono comunque ingenti.....
Presentiamo denuncia contro ignoti. Non scopriremo mai pero'
come e' successo, e per colpa di chi.
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Appena
smontato il fabbricato precario, viene richiesta al Comune una nuova
autorizzazione per altri sei mesi. L'autorizzazione viene immediatamente
concessa ed il fabbricato nuovamente montato nel giugno 2000. A Novembre
2000 pero' nessuno lo smonta. A dicembre nemmeno.
2001 = A gennaio il fabbricato
e' ancora li senza che nessuno faccia nulla. Chiediamo allora di nuovo
spiegazioni verbali al Comune, ma non serve. Allora, alla fine di
Febbraio, per pretendere che l'Amministrazione faccia rispettare la
legalita' siamo costretti nuovamente a scrivere
L'Amministrazione
ci risponde alla fine di Marzo che il fabbricato e' stato finalmente
smontato.
Una
seconda "parentesi" che sempre forse non c'entra nulla..........
Anche
quell'anno pero' il destino vuole che, casualmente (proprio
nella stessa settimana nella quale il fabbricato che contestiamo
viene smontato per la seconda volta) il nostro chiosco
vendita in legno viene aperto con un motosega. Un atto vandalico
senza che dall'interno venga asportato praticamente nulla di
valore, ma con altri seri danni alla struttura.
Presentiamo ancora denuncia contro ignoti, ma ovviamente anche
per questo fatto non abbiamo mai scoperto chi e' stato.
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Nonostante
il pregresso l'Amministrazione Comunale autorizza nuovamente la costruzione
del fabbricato nel giugno del 2001.
A dicembre 2001 il fabbricato viene smontato = questa volta non e'
indispensabile che scriviamo al Comune, e' sufficiente una nostra
telefonata per rammentare la scadenza al nuovo Sindaco.
2002 = Ancora una volta in primavera
dal Comune viene autorizzato per sei mesi il montaggio della struttura.
Durante l'estate, in occasione della nuova numerazione dei fabbricati,
addirittura sul precario l'Amministrazione ci mette il numero civico
!!. E a Novembre infatti di nuovo il fabbricato rimane montato. Alla
meta' del mese di Dicembre una persona di nostra fiducia, ben informato
dei fatti ci chiama per spiegarci che il commerciante e' in serie
difficolta'= se pretendiamo anche quest'anno che il suo fabbricato
venga fatto smontare, probabilmente saremo causa del suo fallimento.
Raccogliamo quello che a noi suona come un invito a lasciar perdere
la nostra battaglia rispedendo al mittente questa velata richiesta.
La nostra posizione e' chiara = l'imprenditore conosceva le condizioni
dell'autorizzazione quando ha fatto i lavori; NON siamo noi ad averlo
messo nei guai ma lui stesso. Se la colpa la vuole dare a qualcun'altro,
che la dia a chi gli ha eventualmente promesso cose diverse da quelle
scritte nelle autorizzazioni, se quel qualcuno esiste. Il 31 dicembre
2002 con una e.mail invitiamo quindi per l'ennesima volta l'Amministrazione
a far rispettare le regole, e facciamo anche una formale richiesta
di accesso agli atti relativi ai procedimenti di autorizzazione edilizia
per quel fabbricato.
Casualmente,
il destino vorra' che dai primi giorni del 2003 tutte le nostre
richieste di concessioni ed autorizzazioni giacenti inevase
nell'ufficio edilizia verranno bloccate perche' ritenute prive
di documenti indispensabili. Inutili saranno le nostre lamentele
sul fatto che la documentazione richiesta e' gia' presente nella
pratica, o non e' prevista dalle procedure, o viene richiesta
normalmente in un successivo tempo, o era servita positivamente
senza problemi ai medesimi scopi fino al mese prima...... (vedi
dettagli nelle altre pagine specifiche)
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2003
=
Gennaio e' un mese di dure trattative con l'Amministrazione, che vorrebbe
una soluzione al problema con una mediazione tra l'azienda Casa Capuzzola
ed il privato commerciante, che per l'ennesima volta si rifiuta di
smontare il fabbricato precario al termine del periodo previsto.
Tutte le nostre proposte per trovare una soluzione che ci garantisca
ma che salvaguardi un minimo anche l'imprenditore in difficolta' vengono
rifiutate, e non ne arriva nessuna diversa ne' dalla Amministrazione
ne' dal privato. Intanto che discutiamo, il fabbricato rimane montato......
E' infatti un momento cruciale= sono in corso in Comune i lavori per
la preparazione dei nuovi strumenti urbanistici, e comunque a livello
nazionale si parla sempre piu' insistentemente di condono edilizio.
Per il commerciante, riuscire a resistere in questo momento vuol forse
dire garantirsi in futuro la regolarizzazione dell'edificato esistente
e quindi un valore edilizio 10 volte quello che e' costato, oltre
alla possibilita' di potenziare e stabilizzare la sua attivita' di
commercio dei prodotti su quella importante arteria di traffico.....
L'Amministrazione ufficialmente sta alla finestra a guardare, ma intanto
casualmente sulle nostre richieste di costruzione e manutenzioni dei
fabbricati tutti i giorni l'ufficio edilizia ci comunica che ci sono
problemi nuovi, e tutto quello che noi aspettiamo con urgenza rimane
bloccato....
Verso la fine di febbraio non ne possiamo piu' di questa situazione
di stallo, mentre continuano assurdi rinvi e ritardi sulle altre nostre
legittime richieste= con una pubblica e.mail denunciamo la vicenda,
quello che noi riteniamo un tentativo di speculazione privato perpetrato
grazie alla indifferenza o la collaborazione della Amministrazione.
La pubblica denuncia viene immediatamente raccolta dalla stampa e
da un gruppo consiliare di opposizione che presenta immediatamente
una interrogazione in consiglio comunale (prot.3161 del 20.02.03)
Nel mese di marzo, dopo la nostra pubblica e.mail, 5 articoli stampa
e l'interrogazione in consiglio, finalmente l'Amministrazione comunale
si decide a pretendere dal privato il rispetto della legalita' e alla
fine di Marzo il fabbricato viene smontato. Nella risposta all'interrogazione
(delibera consiglio comunale n.31 del 27 marzo 2003) l'Assessore competente
dichiara "L'Amministrazione comunale ha emesso ordinanza
per lo smontaggio di un fabbricato con autorizzazione precaria lungo
la fondovalle Panaro, autorizzato per la vendita di prodotti tipici
della montagna. Il privato sta completando le operazioni di rimozione
come previsto dall'ordinanza. I tecnici comunali stanno seguendo le
varie fasi con appositi sopralluoghi". Il consigliere che
aveva fatto l'interrogazione, nel prendere atto di quanto e' risposto,
sottolinea che quindi a suo avviso il titolare dell'azienda agricola
aveva ragione, e si dichiara sorpreso del fatto che non siano stati
attuati prima i provvedimenti del caso.
Il privato non chiede piu' l'autorizzazione al montaggio precario
della struttura. La platea in cemento armato di fondazione viene ricoperta
di terra nel mese di dicembre. Questa vicenda sembra al momento chiusa,
ma la platea di fondazione e' ancora la' pronta a servire, eventualmente
si potesse poi costruire in futuro....
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